top of page
  • Immagine del redattoreRoberto Pieralli MD

Bradicardie: in PreH solo il PACING?

L'isoproterenolo o isoprenalina è un farmaco simpatico-mimetico con potente effetto stimolatore beta 1 e 2 adrenergico, presenta effetti inotropo e cronotropo positivo, ottiene un rilassamento del muscolo liscio gastroenterico, uterino e bronchiale, generando broncodilatazione utile nell’asma. A livello periferico l'isoproterenolo ha effetto vasodilatatore, specialmente sul muscolo scheletrico.


Come medico dell’ emergenza utilizzo questa molecola con soddisfazione nel trattamento acuto delle bradicardie sintomatiche resistenti all’atropina, frequentemente in corso blocchi atrioventricolari di grado avanzato. Preferisco sempre utilizzare per questi casi le molecole a prevalente (se non esclusiva) azione beta rispetto a quelle con azione mista alpha e beta.


Se è vero che lo stimolatore transtoracico è caposaldo nella gestione delle bradiaritmie emodinamicamente significative, trovando indicazione di immediato uso iquando il blocco risulti essere dal livello dell’ His-Purkinje in giù, è altrettanto utile tenersi a mente altre opzioni per un approccio farmacologico efficace. L’infusione di isoproterenolo cosi’ come di altre amine , consente spesso un’ adeguata stabilizzazione del paziente fino al raggiungimento della terapia intensiva cardiologica, riducendo il disconfort e la necessità di sedo-analgesia tipicamente neccarie per la stimolazione transtoracica, che non sempre ottiene suffcientemente stabili nel pre ospedaliero. Questi farmaci agiscono incrementando l'automaticità atrioventricolare sussidiaria di pacemaker giunzionali e ventricolari nella cornice di blocco atrioventricolare completo.

L’ efficacia clinica delle amine ha diverse studi e linee guida a supporto, per esempio dopamina ha dimostrato di essere equivalente alla stimolazione transcutanea in 1 piccolo studio randomizzato su pazienti con bradicardia instabile in ambito preospedaliero. E lo stesso isoproterenolo ha mostrato di provocare un ritmo di fuga nel 68% di pazienti sottoposti a pacemaker sottoposti a sostituzione del pm. Ci sono anche altre opzioni nella “cassetta delle pozioni”, gli inibitori fosfodiesterasici e il glucagone per esempio, ma questi li teniamo per una prossima puntata!



59 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

test

fff

Post: Blog2_Post
bottom of page